"Cu nesci, arrinesci." "Chi esce, riesce." PROVERBIO SICILIANO

"Ricorda la prima volta che era andato sott'acqua: a occhi aperti, con il sale che gli bruciava le palpebre e il silenzio nelle orecchie. La sensazione dell'acqua gelida. Il desiderio di aria che faceva a pugni con la voglia di restare giù, senza peso, immerso nel verde. La libertà. Dio mio. Che magnifica sensazione. Cosa darebbe ora per sentirla, quella libertà. Il desiderio diventa bisogno. Vincenzo rivuole quell'emozione, anche se solo per pochi istanti."
La storia di una famiglia che dal niente ottiene pian piano tutto.Un pezzo importante della storia dell'Italia, della Sicilia, di Palermo.Sono palermitana, amo la storia, amo la mia terra e tutto quello che riguarda la sua storia, ho amato questo libro.Un successo più che meritato.
La Casa Florio ha contribuito alla crescita della Sicilia, della città di Palermo in particolare. E in questo romanzo si racconta la storia di come tutto è cominciato. Una storia anche dura, che a tratti innervosisce, per il modo in cui erano trattate le donne ad esempio.
Ma mostra la grande forza di volontà di uomini e donne che hanno creato un impero e dato lavoro a tantissime famiglie siciliane. I Florio hanno reso Palermo grande, questo è fuori da ogni dubbio.
Ma quello che più mi è piaciuto di questo romanzo è riconoscere i luoghi di cui si parla, vedere nascere i palazzi che sorgono nella mia città, alcuni vicino casa mia, penso ad esempio la Palazzina dei Quattro Pizzi all'Arenella.
Mi è piaciuta molto l'idea di mettere un proverbio siciliano all'inizio di ogni capitolo, come anche il quadro su tutto ciò che intanto succedeva nel resto di Italia.
Non vedo l'ora di leggere il secondo volume e di guardare la serie televisiva.