"Ed ecco come si va avanti. Si stende una risata sulle parti
tetre. Maggiori sono le parti tetre, più si deve ridere. Con
sprezzo, con abbandono, con isterismo, in qualsiasi modo si
voglia. Sarai sospettò che sua madre, la dea della disperazione
non avrebbe approvato."
Lazlo Strange è un bibliotecario orfano, allevato dai monaci austeri che hanno cercato di estirpare in tutti modi dalla sua mente la fantasia, la voglia di sognare, ma senza riuscirci, perché, se una cosa riesce bene a Lazlo è proprio sognare. Proprio per questo viene soprannominato Il Sognatore. I suoi sogni però, quasi tutti sulla città perduta di Pianto sembrano non potersi realizzare mai. Fino a quando, un giorno, arriva alla biblioteca un eroe chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri. Per Strange il Sognatore si presenta finalmente l'opportunità di vivere l'avventura che sogna da tutta la vita.Un fantasy come non né leggevo da molto tempo, uno di quelli che ti porta dritto in un mondo immaginario, ricco di sogni, ma anche di... incubi.
Mi sono immersa totalmente in questa storia, immedesimandomi nella mente di Strange il Sognatore, e in quella di Sarai.
La storia è assolutamente coinvolgente, mai banale. La scrittura impeccabile e scorrevole, ricca di dettagli che ti fanno sentire proprio lì, a Pianto, insieme ai protagonisti.
Il finale mi ha spiazzata,e non vedo l'ora di leggere il secondo volume di questa duologia di Laini Taylor, e di leggere gli altri romanzi di questa autrice.
I libri fantasy (insieme ai romanzi storici) sono i miei preferiti, proprio per questo tendo ad essere molto critica al riguardo, ma questo mi ha proprio rapita.
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