mercoledì 18 settembre 2019

Il Bazar dei brutti sogni di Stephen King

Ho preparato un po' di cose per te, Federe Lettore; ce le hai davanti agli occhi sotto il bagliore lunare. Però, prima di curiosare tra i piccoli tesori fatti a mano che offro in vendita, parliamone un attimo, d'accordo? Non ci vorrà molto. Forza, siediti accanto a me. Avvicinati. Tanto non mordo. Però... ci conosciamo da secoli e forse sai che non è proprio vero. O mi sbaglio?

La cosa che amo più del Re?
Il suo modo di parlare ai lettori, sia quando racconta le sue storie, sia prima, quando ci spiega come, quando e perché quella storia è arriva nella sua mente per poi passare nero su bianco. Da aspirante scrittrice, questo è molto utile. Prendo tutto ciò come tanti consigli su come affrontare la scrittura, come prendere spunto da ogni cosa (veramente da ogni minima cosa) che mi circonda.
Questa raccolta è composta da 21 racconti, tutti molto diversi tra loro, ma accomunati da una linea guida: la Paura.

Stephen King, ancora una volta, dimostra che Tutto, ma proprio tutto, può diventare un racconto dell'orrore. Da una semplice macchina in Miglio 81, a un Kindle in Ur. Fino ad arrivare anche a due poesie. Poesie con un linguaggio macabro, crudo e schietto. Il linguaggio misterioso di King insomma.
Se fossi costretta a scegliere uno solo di questi racconti, il "mio preferito" insomma, sceglierei Aldilà. Perché?
Perché credo che ognuno di noi, molto spesso, per non dire quasi sempre, si è interrogato su cosa ci aspetta dopo la morte. Non importa se crediamo a un Dio, all'inferno, al paradiso, o se non crediamo in nulla, è spontaneo chiedersi cosa c'è al di là della vita. E questa "spiegazione", che cerca di dare il Re, è di una genialità sorprendente.
Che dire ancora? Stephen King non delude mai.


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