La crisi economica degli ultimi anni aveva acuito il vecchio risentimento contro i latini: milioni di statunitensi, truffati dalle finanziarie e dalle banche, avevano perso la casa o il lavoro e trovarono un capro espiatorio negli immigrati
Le vite di tre personaggi si intrecciano in un thriller molto particolare, ambientato ai nostri giorni in una Brooklyn innevata. Richard Bowmaster, professore universitario molto riservato, tampona l'auto di Evelyn Ortega, una giovane donna emigrata illegalmente dal Guatemala. Quello che sembra un banalissimo incidente, si rivela molto di più quando la ragazza arriva a casa del professore chiedendo aiuto. Il professore, spaesato, chiede aiuto, a sua volta, alla sua vicina, Lucìa Maraz, una matura donna cilena con una complicata vita alle spalle. Isabel Allende incrocia i destini di questi tre personaggi molto diversi tra loro, per dare vita ad un thriller, dove emerge, cosa più importante, l'attualissimo tema dell'immigrazione. Per questo la mia scelta di questa precisa citazione del libro.
E' il mio primo approccio con questa autrice, e devo dire che non ha deluso le mie altissime aspettative. In questo libro troviamo un thriller molto coinvolgente, dal finale inaspettato, dove emergono i sentimenti, le emozioni, le paure più profonde di tre persone che nelle loro vite hanno passato l'inferno. La cosa che più ho apprezzato è il modo in cui affronta il tema dell'immigrazione, il modo in cui fa comprendere la difficoltà immensa dei viaggi che gli immigrati sono costretti ad affrontare per arrivare negli Stati Uniti, e la vita sofferta nei loro paesi d'origine che sono costretti ad abbandonare per la sopravvivenza. Mi è piaciuta tantissimo anche la dolce storia d'amore che emerge tra due dei tre personaggi principali di questa storia. Assolutamente consigliato.

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