"C'è una appassionata attesa della felicità che è la felicità stessa"A cavallo tra Settecento e Ottocento, tra la campagna inglese e la città di Londra, ci ritroviamo all'interno delle vite delle sorelle Dashwood.
Jane Austen utilizza la figura di Elinor per incarnare la Ragione e quella di Marianne per il Sentimento. Queste due forze si alternano ed entrano in conflitto continuo tra loro, incorniciati dalla magnifica ironia dell'autrice che tanto la contraddistingue e che non può mai mancare nei suoi romanzi.
E' per me automatico fare un paragone con Orgoglio e Pregiudizio, che ho trovato molto più scorrevole. In alcuni punti, Ragione e sentimento, mi è sembrato un pò lento, e infatti l'ho letto in più tempo del previsto.
Un'altra differenza sta nel fatto che, in alcuni momenti, tendevo a provare un senso di fastidio per le due protagoniste, quando invece, in Orgoglio e Pregiudizio mi sono trovata, dalla prima all'ultima pagina, in completa sintonia con Elizabeth.
Devo dire però che entrambi i romanzi sono ricchi di colpi di scena che ti lasciano totalmente senza fiato.
Credo che sia uno di quei classici senza tempo che si devono leggere almeno una volta nella vita, e che la mia ammirazione per Jane Austen non ha fatto che crescere sempre più dopo questa lettura.




