Mai tirarsi indietro. Mai avere paura. E mai, mai dimenticare.
Trama:
Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un’arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici – e gli amici – più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all'omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.
Grazie al grupo di lettura #maidimenticaregdl organizzato dalle pagine @topidabiblioteca e @elfolibroso ho finalmente recuperato questa meravigliosa lettura.
Appena entrerete nel tetro mondo di Mia Corvere non vorrete più staccarvene. Ammetto che la lettura inizialmente può sembrare lenta, ma semplicemente perché, a mio parere, lo scrittore vuole farci entrare pian piano dentro il mondo che ha creato. Quindi non lasciatevi bloccare da questo primo ostacolo e andate avanti, perché ne vale veramente la pena. Mi è piaciuto tantissimo il personaggio di Mia, contorto e ambiguo fino alla fine, ma una ragazza determinata, combattiva e che è pronta a tutto per ottenere quello che vuole. Ho amato i richiami ad altri libri, come Harry Potter e Il trono di spade. Mia mi ha ricordato tantissimo Aria Stark e "la scuola" di assassini mi ha ricordato a tratti il percorso di Aria all'interno del Tempio del Dio dai Mille Volti, e a tratti la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts (sicuramente più spietata e crudele, stiamo sempre parlando di una scuola di assassini).
Mi ha conquistato quella chimica che si crea fin da subito tra Mia e Tric, altro personaggio che ho amato. Una scrittura particolare quella di Kristoff, cruda, cinica, a tratti ironica, ma forse proprio per questo l'ho apprezzata molto. A volta si ferma a parlare con il lettore. E, a tal proposito, vogliamo parlare parliamo delle note? So che si è scatenata una diatriba tra quelli che le amano e quelli che le odiano, io mi trovo nel mezzo. A volte devo ammettere che mi sono risultate pesanti e andavano ad interrompere il filo della storia (ma sono troppo curiosa così le ho lette veramente tutte), altre volte mi hanno fatta ridere perché era veramente questo l'intento dell'autore, altre volte mi hanno fatta entrare a pieno nel mondo di Nevernight e hanno dato un tocco in più alla trama. Non faccio spoiler, ma vi posso assicurare che le ultime pagine sono un'altalena di emozioni, le ho letteralmente divorate. Ho pianto, riso, mi sono arrabbiata, ho gioito. Ho finito il libro con una strana sensazione di abbandono e malinconia ed è proprio per questo che stasera inizierò il secondo insieme al gruppo di lettura.
Un encomio speciale alla Oscar Vault per le edizioni curatissime e meravigliose che ti fanno venir voglia di leggere questi libri solo a guardarli da lontano.
Insomma, se amate i fantasy, non potete perdervi questo libro.



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