"Ciò che rende cittadini di un paese non è il passaporto, ma il provare a cambiarlo"
Perché ho scelto proprio questa frase dell'intero libro, nonostante ne abbia segnate tantissime?
Perché quando l'ho letta ho avuto l'impressione che l'autore mi conoscesse e stesse parlando proprio a me. Ed è per questo che vi sto lasciando questa recensione di lunedì, per unirla al #lunedìscrittura perché in questa frase c'è il motivo per il quale ho scritto il mio primo romanzo,
SYS - La società degli splendenti.
E ringrazio Roberto Saviano perché mi ha ricordato il motivo per cui l'ho fatto 🙏🏼❤️
Ma torniamo a Gridalo ⬇️
Questo è un libro potente, un libro che urla, grida. Non poteva esserci titolo migliore, non solo perché Saviano ti porta a non tacere mai, ma perché leggerlo ti fa venir voglia di gridare. E mi ha fatto tornare la voglia di gridare.
Dentro di me ho sempre sentito, fin da piccola, il disagio di fronte alle ingiustizie, ultimamente però questa voglia di urlare di fronte ad esse si stava come affievolendo e si stava facendo forza il concetto, ormai troppo diffuso, del "tanto non cambierà mai nulla".
Roberto Saviano mi ha accompagnata a scoprire storie più o meno conosciute, di uomini e donne che non hanno avuto paura di gridare a gran voce e di provare a cambiare il mondo in cui viviamo.
Le storie riguardano eventi accaduti in tutto il mondo.
Se mi dovessero chiedere qual è il capitolo, o meglio la storia, che più mi è entrata dentro sarebbe quasi impossibile rispondere, perché ognuna di esse ti scava nel profondo. Molto storie mi hanno fatta piangere, un pianto di rabbia, perché non si può pensare che certe cose possano realmente accadere. E invece accadono, e quando questo accade, come direbbe l'autore, tu GRIDALO!
Leggete questo libro, non perché volete rilassarvi, ma per trovare (o ritrovare) in voi la voglia di gridare, di urlare, di non restare indifferenti di fronte alle ingiustizie!