lunedì 23 novembre 2020

I Giusti di Jan Brokken

"Lo ricrontro in tutti i Giusti: la volontà di fare davvero qualcosa. I comuni mortali della coscienza elastica stanno a guardare con le mani in mano o girano la testa dall'altra parte."




Trama: 1940, l'Europa è travolta dall'avanzata di Hitler. Ondate di ebrei cechi e polacchi cercano rifugio in Lituania, l'unico Paese della regione che accoglie ancora i profughi - ma è funestamente conteso tra il Reich e l'Unione Sovietica. Nel clima di crescente precarietà l'olandese Jan Zwartendijk, direttore della filiale lituana della Philips e nuovo console onorario a Kaunas, riesce ad aprire agli ebrei un'ultima, insperata via di fuga dall'Europa nazista. In una febbrile lotta contro il tempo, operando da solo e di nascosto da tutti, Zwartendijk lavora giorno e notte per tre settimane rilasciando visti per Curnao, nelle Indie olandesi, mentre il collega Sugihara, console giapponese, firma i visti di transito per il Giappone. Senza conoscersi né incontrarsi mai, uniti dall'imperativo morale di agire, i due diplomatici danno così inizio a una straordinaria impresa clandestina che salverà migliaia di vite, ma rimarrà a lungo ignota. Rintracciando fonti e testimonianze in giro per il mondo, accompagnato dai ricordi dei tre figli di Zwartendijk, Jan Brokken ricostruisce la storia dell'«Angelo di Curagao», come lo chiamavano i profughi, che solo dopo la morte è stato riconosciuto tra i Giusti fra le Nazioni. E restituendo un volto alle masse erranti, segue in presa diretta l'odissea di intere famiglie che grazie a quel visto percorrono la Transiberiana, raggiungono Keibe e trovano rifugio nell'enorme ghetto della cosmopolita Shanghai. "I giusti" è un affresco storico e umano, un mosaico di vite, luoghi ed eventi in cui la realtà assume naturalmente tinte epiche e romanzesche, ma soprattutto una lezione sul coraggio e sulla responsabilità del singolo di fronte a un mondo e a un'umanità in macerie.

Non è semplice trovare le parole giuste per parlare di questo libro. Questa è una lettura difficile, dolorosa, ma assolutamente necessaria. Perché è necessario conoscere le storie di uomini e donne che in un periodo nero hanno saputo con coraggio fare la differenza, neccario però anche conoscere come l'animo umano può diventare crudele.
Tra queste pagine c'è tanta crudeltà, ma anche tanto altruismo. Personalmente non conoscevo la storia del console olendese in Lituania, di come, insieme al console giapponese, abbia rischiato la sua vita per salvare tantissimi ebrei dai campi di concentramento.
Ma non è solo la loro storia. Scopriamo le vite delle loro famiglie, di tanti altri personaggi che in quel periodo hanno fatto la differenza e soprattutto di tutti gli ebrei che grazie ad un visto si sono salvati. Storie di migrazione e rinuncia, ma alla fine storie di Vita. 
Mi ha commosso tantissimo l'ultimo capitolo quando l'autore va sulla tomba di Zwartendijk. Un uomo che purtroppo non ha visto totalmente riconosciuta la sua opera di bene.
Finito questo libro mi sono dovuta fermare un attimo a riflettere, ma mi sono sentita un po' più completa. Assolutamente consigliato a chi ha sete di conoscenza.

Le donne dell'orchestra rossa di Jennifer Chiaverini edito HarperCollins

" ...Messaggi silenziosi per dirsi che non sono sole, che c'è sempre una speranza, che quando meno te lo aspetti un raggio di sole ...