"A quell'ora c'erano solo i furgoni dei netturbini che scendevano infreddoliti a scaricare la spazzatura. Solo allora, osservandoli, capivo che non ero l'unico stronzo ad averlo preso in culo dalla vita. Ma ora tutto ciò era lontano. Avevo un lavoro dignitoso che mi toglieva la libertà, ma mi forniva il denaro"
A Federico piace troppo il sesso per credere nella monogamia. Le donne sono la sua ossessione. È cinico, indolente, disincantato e diretto. Gramuglia ci racconta la sua storia con uno stile asciutto, ironico e dannatamente vero.
Questo libro mi è piaciuto molto e sento di consigliarlo a chi ha una mente aperta, libera e a chi ha voglia di una lettura particolare e fuori dal comune.
Se amate Bukowski non potete perdervelo, perché lo stile di Gramuglia è molto simile al suo.
Un'analisi nuda e cruda della realtà che ci circonda e delle esperienze personali dell'autore.
Troverete tra queste pagine anche quella che la maggior parte definirebbe "volgarità". Gramuglia non si nasconde dietro giochi di parole, ma descrive le sue esperienze così come le ha vissute, raccontandoci anche i suoi pensieri. Ed è questo che mi è piaciuto di più. Un libro molto scorrevole, che si lascia gustare, che ti dà una scossa, ricco di spunti di riflessione, di ironia e sarcasmo e privo di veli.
Insomma con tutte queste qualità non poteva fare altro che piacermi.
Non posso fare altro che fare i complimenti all'autore e ringraziarlo ancora una volta per questa collaborazione.

